Certificazioni

Certificazioni: la qualità del nostro sistema gode di reali accreditamenti.

Al fine di valutarne le prestazioni, il sistema è stato testato presso il laboratorio dell’Istituto per le Tecnologie della Costruzione (ITC) e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), ottenendo:

Certificazione ETA 20/0261

L’ETA (European Technical Assessment) è un certificato che riporta la valutazione tecnica di idoneità all’impiego di un prodotto da costruzione di uno specifico produttore per
un determinato utilizzo previsto. Tale documento valido a livello europeo garantisce che il sistema di isolamento sia stato testato e che i suoi componenti funzionino in maniera
ottimale in combinazione tra loro.

La certificazione ETA dei sistemi di isolamento termico viene rilasciata dall’EOTA, European Organisation for Technical Assessment (Organizzazione Europea per le Verifiche Tecniche) che stabilisce precisi parametri sulle prestazioni dei materiali idonei per i rivestimenti di pareti esterne.

Per ogni Paese europeo viene indicato un ente riconosciuto e accreditato,  denominato TAB (Technical Assessment Body) competente di redigere e rilasciare gli ETA. In Italia il TAB riconosciuto è l’ITC CNR.

L’EOTA sviluppa e pubblica gli EAD (European Assessment Documents), i quali definiscono con precisione come i TAB indicati debbono elaborare l’ETA, le caratteristiche da testare sui singoli componenti e sull’intero sistema e le modalità per effettuare i test.

L’ETA deve contenere:
• la descrizione generale del prodotto da costruzione;
• l’elenco delle caratteristiche essenziali pertinenti per l’uso previsto del prodotto;
• i metodi e i criteri della valutazione della prestazione del prodotto in relazione alle
caratteristiche essenziali;
• i principi relativi al controllo della produzione in fabbrica da applicare.

Il sistema Isolareflex in accordo con quanto riportato dall’EAD 090119-00-0404 Kit per Rivestimenti Esterni di Lastre minerali con rendering applicato in situ è stato sottoposto a numerose prove, il cui risultato ha portato il riconoscimento dell’ETA per il sistema.
Ciò che caratterizza il sistema Isolareflex e lo differenzia da un assemblato è l’ETA, vale a dire un documento che attesta che i componenti del kit sono stati scelti e testati per funzionare correttamente, singolarmente e congiuntamente fra loro. L’acquisto del kit Isolareflex permette di conoscere a priori ed avere la garanzia di quali saranno le prestazioni in opera del sistema correttamente posato.

Prove del sistema

Il sistema Isolareflex è stato sottoposto a diversi test di laboratorio per  caratterizzarlo dal punto di vista termico, meccanico e della durabilità. Tutte le prove sono state eseguite all’ITC del CNR di San Giuliano Milanese.

Rapporto di classificazione di reazione al fuoco
(test 6368/RC/19)

Una tra le prove più importanti eseguite riguarda il comportamento al fuoco in caso di incendio. Il sistema Isolareflex è stato sottoposto a diverse prove per valutare la classe di reazione al fuoco (assegnata in conformità alla UNI EN 13501-1) : ”Prove di reazione al fuoco – Accendibilità dei prodotti sottoposti all’attacco diretto della fiamma – Parte 2: Prova con l’impiego di una singola fiamma” secondo la norma UNI EN ISO 11925-2 e al metodo SBI (Single Burning Item) secondo UNI EN 13823. Il sistema Isolareflex è risultato in classe B -s1-d0
ed offre pertanto alla facciata una sicurezza efficace in caso di incendio (Rapporto di prova 6369/RP/19 e Rapporto di classificazione 6369/RC/19). Secondo la Circolare dei Vigili del Fuoco 5043 del 15/04/2013 richiamata dal Codice Prevenzione Incendi e dal DM 25/01/2019, il progettista in caso di edifici di altezza superiore ai 24 metri deve verificare che il sistema di isolamento termico non bruci né propaghi il fuoco. Per rispettare ciò si deve prevedere un sistema certificato che abbia almeno Classe di Reazione al fuoco B -s3 – d0.

Resistenza all’impatto della lastra
(test secondo EOTA TR01)

Per valutare la resistenza all’impatto della lastra sono state eseguite due prove. La prova del corpo molle che consiste in un sacco di 50 kg che viene fatto cadere da diverse altezze e in diversi punti simulando la caduta accidentale di una persona contro il rivestimento.
La prova del corpo duro ovvero una sfera d’acciaio di 0,5 kg e/o 1 kg che viene fatta cadere da diverse altezze simulando l’urto accidentale di oggetti contro il rivestimento. La classe di resistenza per l’impatto da corpo duro è di 6J; la classe di resistenza per l’impatto da corpo molle è di 400J.

Prove termiche sull’isolante termoriflettente
(secondo norma UNI 16012:2015)

L’isolante termoriflettenete utilizzato nel sistema è stato sottoposto a prove di laboratorio al fine di misurarne la resistenza termica e l’emissività delle superfici basso emissive dell’alluminio presente nelle due facce esterne secondo la norma UNI EN 16012.

EMISSIVITÀ
ε delle 2 facce esterne.
ε=2%
ricavate secondo UNI EN 16012 emissività di progetto ε=5%

RESISTENZA TERMICA DEL MATERIALE
R =1,50 m2 K/W
ricavate secondo UNI EN 16012

RESISTENZA TERMICA DELL’ISOLANTE IN DOPPIA INTERCAPEDINE D’ARIA DI 2 cm
R =2,90 m2 K/W
ricavate secondo UNI EN 6946

ISOLANTE TERMORIFLETTENTE CERTIFICATO SECONDO LA NORMA UNI EN 16012

Altre prove

Il sistema è stato sottoposto ad altre prove volte a verificare la resistenza agli agenti atmosferici e la durabilità del sistema stesso quali:
  • Formazione di muffe e batteri: le prove a cui è stato sottoposto il sistema hanno dimostrato che
    il sistema Isolareflex non è soggetto a nessuna crescita di muffe e batteri.
  • Comportamento termoigrometrico (report 6373/RP/19): è stato analizzato il comportamento del sistema in condizioni ambientali e climatiche estreme applicando,
    all’interno di due camere  climatiche, cicli di caldo-freddo e caldo-pioggia per simulare un
    invecchiamento accelerato. In questo modo si è potuto verificare lo stato di fessurazione al
variare delle temperature e delle condizioni di umidità. Al termine della prova non si è registrata nessuna crepa, nessuna alterazione visibile.
• Assorbimento d’acqua capillare: il quantitativo d’acqua assorbito dal pannello Isolareflex con rasatura armata e finitura a spessore Biquarz 1.0 Acrilsilossanico è stato inferiore a 0,5 kg/m2 sia in condizioni ottimali sia dopo cicli di carico e scarico a flessione del campione (0,245 kg/m2 dopo i cicli di carico/scarico).

Prova di resistenza del carico da vento
(dinamic wind uplift test – test 6371/RP/19)

Il sistema è stato sottoposto alla prova di resistenza del carico del vento, una prova di tipo distruttivo, durante la quale il campione viene sottoposto a livelli crescenti di pressione e depressione con l’obiettivo di portarlo a rottura e valutando le modalità di rottura (distacco del rivestimento, distacco degli elementi di fissaggio dal supporto
distacco dell’isolante dalla struttura di supporto). Il campione di prova, di larghezza di 3,42 m e altezza 3,90 m, ha resistito senza subire alcun danno ad una pressione negativa di 4,5 kPa e una pressione positiva di 16,85 kPa (la massima applicabile in laboratorio).

Prova di caratterizzazione sismica su piastra vibrante
(test 6372/RP/19)

La prova è stata realizzata utilizzando un campione di dimensioni LxH pari a 2,8 m x 3,2 m ancorato ad una struttura in acciaio. La prova consiste nel sottoporre il sistema ad azioni statiche e dinamiche sul piano della parete del sistema Isolareflex e fuori piano in accordo con le norme ASTM americane FEMA 461 per gli elementi non strutturali per quanto riguarda le azioni statiche e secondo il protocollo americano AC156 per le accelerazioni dinamiche. La prova durata 30 secondi (5 secondi iniziali di innesco, 5 secondi di dinnesco e 20 secondi di u strong motion) è stata eseguida imponendo un’accelerazione spettrale SA pari a 1,00 g, dove SA è un parametro che descrive l’accelerazione massima su un oggetto in un terremoto rispetto al valore di picco dell’accelerazione del suolo. Questa prova ha fornito indicazioni molto interessanti in merito alla resistenza del sistema in caso di sisma: il sistema Isolareflex ha mostrato un comportamento elastico del rivestimento senza subire danni o fessurazioni. Grazie al collegamento a scatto (quindi non rigido) i montanti orizzontali scorrono rispetto alle traversine a scatto. Si determina pertanto un
“disaccoppiamento” del rivestimento (della lastra) rispetto al supporto (edificio). Analogamente, sotto l’azione di forze fuori piano che tendono a “strappare” il rivestimento della facciata non si sono registrati danni. Ciò significa che l’ancoraggio meccanico è in grado di realizzare un reticolo collaborante con la struttura portante dell’edificio per cui non si assiste al distacco del sistema dalla facciata. Per quanto riguarda la resistenza dell’edificio in caso di sisma possiamo affermare che il sistema Isolareflex contribuisce in maniera attiva a migliorare il comportamento locale delle strutture, in particolare evitando il ribaltamento delle tamponature in caso di edifici con telaio in c.a. A tale scopo si utilizza, quale presidio antiribaltamento, il tubolare in acciaio S235 di sezione 60x20x3 mm e di lunghezza pari all’altezza interpiano, opportunamente tassellata alle travi dei solai superiori e inferiori. A seconda della spinta inerziale derivante dell’accelerazione sismica del sito il tubolare avrà interasse 140 cm o 70 cm.

Marcatura CE

In Europa, per poter essere immesso sul mercato, un materiale da costruzione deve seguire una serie di prescrizioni contenute nel Regolamento 305/2011 UE e relative norme correlate.

Tale regolamento raccoglie le regole da rispettare per apporre la marcatura CE sui prodotti da costruzione e le corrette modalità di comunicazione al mercato delle prestazioni di tali prodotti. Al fine della tutela del consumatore e della corretta circolazione nel territorio comunitario delle merci, i prodotti da costruzione debbono indicare in modo uniforme, univoco e standardizzato, le caratteristiche essenziali del prodotto rispetto ai requisiti di base che l’opera finale dovrà avere (stabilità, sicurezza all’incendio, risparmio energetico, etc.). La certificazione CE può essere richiesta solo dopo aver ricevuto la Certificazione ETA e può essere rilasciata secondo due casistiche:
  • Il prodotto da costruzione è coperto da norma armonizzata, cioè esiste a livello europeo un documento che specifica quali sono le caratteristiche essenziali del prodotto, come devono essere testate e come devono essere comunicate sul mercato. Nel seguente caso il prodotto ha l’obbligo di marcatura CE. Lo stesso prodotto dovrà quindi essere venduto riportando sull’etichetta la marcatura relativa e dovrà sempre essere accompagnato da una Dichiarazione di Prestazione (DoP), cioè da un documento che ne riporti le caratteristiche essenziali. Le informazioni contenute nella DoP hanno garanzia di conformità, dal momento che vengono definite da procedure standardizzate in base a norme armonizzate riconosciute a livello europeo.
  • Il prodotto da costruzione non è coperto da norma armonizzata e non ha quindi obbligo di marcatura CE. In questo caso il prodotto può ugualmente essere dotato della marcatura su base volontaria. Questo processo avviene tramite l’ottenimento di un ETA. È questo il caso dei sistemi di isolamento per i quali, a livello europeo, non è ancora presente una norma armonizzata di prodotto ed è in elaborazione il progetto di norma prEN 17237 “Thermal Insulation products for buildings – External thermal insulation – Specification”. Il progetto non è ancora concluso e la norma armonizzata non ancora pubblicata. Pertanto, per poter sviluppare sistemi di isolamento termico con marcatura CE su base volontaria, è necessario l’ottenimento della Certificazione ETA di sistema
La marcatura CE prevede il controllo della costanza della prestazione attraverso un insieme di verifiche e prove atte a garantire che le caratteristiche dei prodotti costituenti il sistema corrispondano a quelle del sistema testato inizialmente.
La prestazione di un prodotto dichiarata dal produttore nella DoP deve rimanere costante a livello produttivo e nel tempo. Per garantire ciò, il Regolamento 305/2011 definisce e descrive 5 diversi sistemi per valutare la costanza della prestazione (AVCP, Assessment and Verification of Constancy of Performance) con differenti gradi di coinvolgimento degli Organismi terzi in base alla pertinente specifica tecnica. Tutti i sistemi prevedono verifiche ispettive periodiche presso il produttore, anche da parte di Organismi Notificati, che garantiscono che la prestazione dei prodotti sia conforme e costante a quella degli elementi testati nell’ETA. Gli Organismi Notificati sono laboratori appositamente accreditati per svolgere questo ruolo. Per i sistemi di isolamento, i sistemi AVCP previsti sono: 1 e 2+. I due sistemi si differenziano tra loro per una differente modalità di controllo ma entrambi prevedono l’ispezione iniziale, la sorveglianza, la valutazione e la verifica continuativa del controllo della produzione in fabbrica da parte di Organismi Notificati terzi. La severità di un sistema AVCP si esprime in diverse attività di controllo sulla base delle implicazioni del prodotto sulla salute e sicurezza e sulla particolare natura del processo di produzione del prodotto stesso.

Si ricade nell’obbligo dell’uno o dell’altro sistema a seconda del fatto che esista e sia identificabile una fase della produzione da cui dipende direttamente la reazione al fuoco del sistema (ad esempio l’aggiunta di ritardanti di fiamma). Se questa fase è chiaramente identificabile, allora ricade nel sistema
1, altrimenti nel 2+.
Caratterizzato il sistema e attestata la costanza della prestazione, il fabbricante può redigere la DoP, dichiarando le caratteristiche del prodotto e attribuendosi la responsabilità della conformità del sistema alle prestazioni dichiarate. La DoP deve sempre essere messa a disposizione dell’acquirente del sistema, in forma cartacea o via web. Una volta prodotta una DoP conforme al Regolamento 305/2011, il detentore del sistema può immetterlo sul mercato apponendo la marcatura CE. I contenuti della DoP costituiscono la “carta
di identità” del sistema di isolamento dotato di
marcatura CE ed ETA. La DoP è infatti il documento che accompagna il sistema venduto ed è ciò che può essere controllato al suo arrivo in cantiere.
Sulla base dei test realizzati presso l’ITC CNR e ai requisiti definiti dal Regolamento  305/2011, il sistema Isolareflex ha ottenuto i seguenti risultati contenuti nella DoP:

Prestazioni dichiarate sulla base dei test eseguiti

CAM

I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono requisiti definiti per legge volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita.

I CAM sono stati definiti nell’ambito dei consumi del settore della pubblica  amministrazione e la loro efficacia è stata assicurata grazie all’art. 18 della L. 221/2015 e, successivamente, all’art. 34 recante “Criteri di sostenibilità energetica e ambientale” del D.Lgs. 50/2016 “Codice degli appalti” (modificato dal D.Lgs 56/2017), che ne hanno reso obbligatoria l’applicazione da parte delle stazioni appaltanti.
L’obbligo garantisce che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi sia incisiva nella riduzione degli impatti ambientali, nel promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili, “circolari“ e nel diffondere l’occupazione “verde”. Con l’entrata in vigore del nuovo Codice appalti, sono stati aggiornati i Criteri Ambientali Minimi, i cosiddetti CAM, con il decreto 11 ottobre 2017, per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici. Il Decreto CAM Edilizia ha l’obiettivo di fornire a tutti gli attori del processo edilizio (pubbliche amministrazioni, progettisti, imprese esecutrici e produttori di materiali) le linee guida per aumentare l’uso di materiali riciclati e di ridurre l’impatto  ambientale, dal progetto alla costruzione, intervenendo su diversi aspetti: dal consumo di materie prime non rinnovabili, al consumo e degrado di suolo, ai consumi energetici ed idrici, fino alla produzione di rifiuti.

Per potere accedere al Superbonus 110% è obbligatorio utilizzare
esclusivamente sistemi di isolamento i cui isolanti rispettino i CAM (Criteri
Ambientali Minimi).

Nel caso specifico degli isolanti i requisiti CAM sono determinati da:
• la presenza di materiale riciclato,
• una Certificazione di terza parte,
• il rispetto dei Criteri CAM.
Gli isolanti utilizzati devono rispettare i seguenti criteri:

• non devono essere prodotti utilizzando ritardanti di fiamma che siano oggetto di restrizioni o proibizioni previste da normative nazionali o comunitarie applicabili;
• non devono essere prodotti con agenti espandenti con un potenziale di riduzione dell’ozono superiore a zero;
• non devono essere prodotti o formulati utilizzando catalizzatori al piombo quando spruzzati o nel corso della formazione della schiuma di plastica;
• se prodotti da una resina di polistirene espandibile gli agenti espandenti devono essere inferiori al 6% del peso del prodotto finito;
• se costituiti da lane minerali, queste devono essere conformi alla nota Q o alla nota R di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) e s.m.i.;
• se il prodotto finito contiene uno o più componenti specifici (tra cui ad esempio cellulosa, lana di vetro, lana di roccia, polistirene espanso, polistirene estruso, poliuretano espanso, etc.), questi devono essere costituiti da materiale riciclato e/o recuperato secondo le quantità minime indicate nel decreto al punto 2.4.2.9, misurato sul peso del prodotto finito.
Gli isolanti, inoltre, come tutti i componenti edilizi, in relazione ai CAM, devono rispettare i seguenti criteri generali:
All’interno del sistema Isolareflex il materiale isolante è rappresentato dall’isolante termoriflettente che rispetta la normativa CAM in quanto:
• non contiene ritardanti di fiamma che siano oggetto di restrizioni o proibizioni previste da normative nazionali comunitarie,
• non è prodotto con agenti espandenti aventi potenziale di riduzione dell’ozono superiore a zero,
• non è formulato con catalizzatori al piombo,
• la quantità minima di riciclato è pari all’83%.
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